Ogni tanto

Qualsiasi giorno
Qualsiasi luogo
Qualsiasi ora

Ogni tanto mi porto in fondo al gruppo, lungo il sentiero. Mi fermo un momento, poso lo zaino, e mi guardo attorno. Le persone si allontanano andando avanti, i passi si fanno sempre più lievi, fino a svanire. Li perdo di vista.

La schiena si riposa, ascolto il mio respiro, ed è come se tutto si fermasse. Sono lì, immerso nel silenzio, il mondo trattiene il fiato intorno a me.

Non è solitudine, è spazio. Spazio per ascoltare il vento tra gli alberi, sentire il cuore che si placa, lasciare che i pensieri scorrano senza fretta. Spazio per lasciarli vagare, senza distrazioni.

In fondo al sentiero, c’è sempre un attimo di quiete che appartiene solo a me.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Mi addormento tardi

24 marzo 2025
Colle di Val d’Elsa, Rifugio d’Elsa
Alba

Mi addormento tardi, mi sveglio poco dopo, e di queste notti così brevi ne approfitto, per alzarmi presto e lavorare e scrivere, è un momento magico, quando tutto è ancora avvolto nel silenzio, e solo i miei pensieri mi fanno compagnia, il tempo sembra dilatarsi, e la mente è libera di vagare dove vuole, senza distrazioni esterne, mi sembra l’ora in cui tutto sia possibile, nessun ostacolo si frappone fra me e i miei sogni, come un fiume che placido scorre verso il mare, le idee hanno campo libero, e poi quell’istante di gioia, quando sul piccolo schermo compare il tuo nome ed un buongiorno, un regalo prezioso, mi hai pensato per un momento, e sapere di essere nei tuoi pensieri, mi illumina la giornata, se tu fossi qui, ti farei un caffè.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Ho salutato tutti i gatti che ho incontrato

22 marzo 2025
Fra Siena e Abbadia a Isola (SI)
Pomeriggio

Ho salutato tutti i gatti che ho incontrato, da quando son partito, e mi sono divertito, dicendo loro ciao, e talvolta pure miao. Di famiglia o abbandonati, beati chi li piglia, ho pensato, e loro mi han guardato, e poi soffiato, e poi strusciato, ma nessuno è mai scappato. E mentre cammino, li sento vicini, guardiani discreti di sogni e destini.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Faranno errori

19 marzo 2025
Fra Montalcino e Ponte d’Arbia (SI)
Giorno

Faranno errori, certo. Sbaglieranno via, cadranno e si rialzeranno. Ma ogni inciampo sarà un passo verso la loro indipendenza, ogni errore un tassello della loro crescita.
Forse non riusciremo ad evitare loro le cadute, ma possiamo fare in modo che abbiano sempre la forza di rialzarsi.
E di ritrovare ogni volta la strada di casa.

(Da settembre 2024 a giugno 2025 sono in cammino con Strade Maestre)

Marcello Paolocci

Su questo treno

17 marzo 2025
Fra Milano e Grosseto
Pomeriggio

Su questo treno, il controllore non chiede biglietti, ma storie. Con un sorriso gentile, si ferma accanto ai passeggeri e dice loro: “Mi racconti qualcosa, anche solo un ricordo, un sogno, o un frammento di vita”.

All’inizio qualche persona esita, sorpresa. Poi, quasi senza accorgersi, le parole iniziano a fluire, c’è chi parla del suo primo amore, chi di un’avventura immaginaria, chi di un viaggio che non ha mai avuto il coraggio di fare.

Il controllore ascolta tutti con attenzione, è un raccoglitore di vite in transito. Alla fine di ogni storia, annuisce, sorride, e prosegue lungo il vagone, portandosi dietro pezzi di umanità, più preziosi di qualsiasi biglietto timbrato.

E adesso, che arriva da me, gli racconterò di te.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

La porta aperta

25 febbraio 2025
Cori (LT)
Metà pomeriggio

La porta aperta, il libro pure, il corridoio buio, la finestra spalancata, un sorso d’aria, le cose nello zaino, una camera tutta per me, alterne fortune, un luogo che è convento, un paese che sa di canto, la zuppa che va, uno scalpiccìo là fuori, magari si ferma, si affaccia una faccia, “ci sei per storia?”, mi domandi, “ti aspettavo”, ti rispondo, leggiamo insieme, dei tempi che furono, che a saperli bene, magari ci sono utili, ad evitare errori, a non farne di nuovi, ma pare impossibile, la storia si ripete, sconsolato penso, guardando all’oggi.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Oggi è un gran giorno

24 febbraio 2025
Sezze (LT)
Mattina presto

Oggi è un gran giorno, che compi diciott’anni, anche se abbiamo cominciato a festeggiarli ieri, che in Australia arrivano prima, e più tardi ti diamo un regalo, anche se ieri lo hai fatto tu a me, quando mi hai detto che racconto storia “con emozione”, è stato un bel regalo, ma ora sveglia, che dobbiamo metterci in cammino, e quando arriviamo a Sermoneta, se ti va, te ne insegno un altro po’, Lolevia cara.

Auguri! ❤

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Scorre lento il pomeriggio

Martedì 18 febbraio 2025
Giardino Segreto di Roccaromana (CE)
Pomeriggio

Scorre lento il pomeriggio, le ultime ore prima della partenza, che da domani si ricomincia a camminare, ma intanto ci godiamo il riposo, oggi era giorno di libertà, e delle ultime comodità, che questo luogo incantevole, regala a chi vi soggiorna.

Mi mancheranno i volumi dell’immensa biblioteca – ogni scusa era buona per salire lassù – le piante cariche di limoni, i gatti che ti aspettano davanti alla porta, la cucina con il caminetto acceso, le grandi terrazze, i paesi vicini, gli appuntamenti emozionanti, Gaia a pancia all’aria, le risate e “la penso come te” con Davide Fiz, l’ospitalità e l’amicizia di Maria Guida, e tanto ancora.

Ma io torno.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Come ti devo chiamare

13 febbraio 2025
Roccaromana (CE)
Pomeriggio

“Come ti devo chiamare, professore, insegnante o cosa?”, mi domanda il giornalista prima dell’intervista, e penso io, in un attimo, come mi devi chiamare, “Guida – Insegnante!” rispondo, che è un mestiere nuovo, non esisteva prima, o forse sì, ma erano altri tempi, magari nell’antica Grecia, o nel medioevo, ma siamo nel ventunesimo secolo, non esiste una scuola così, dove si cammina e si studia, si studia e si cammina, a volte si sta un po’ fermi, ma si studia lo stesso, e non si apprendono solo le materie tradizionali, ma si prova ad imparare a vivere, che non è facile per niente, ma bisogna farlo, e comunque ora comincia l’intervista, basta pensieri, “Mi fate un ciak?”, chiede l’operatore.
“Ciak”

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Avrei voluto ricordare

10 febbraio 2025
Napoli, Palazzo Caracciolo, camera 244
Pomeriggio

Avrei voluto ricordare Maddalena Cerasuolo, che aveva vent’anni, quando scoppia la guerra, e lavorava in una fabbrica di scarpe. Di quando si unisce alle persone che cercano le armi – che è ora dell’insurrezione contro i nazifascisti – e che con grande coraggio per le strade di Napoli battaglia per la libertà.

Avrei voluto ricordare anche Guerriera Guerrieri, che aveva quarant’anni, quando scoppia la guerra, e faceva la bibliotecaria. Di quando si oppone con fermezza e a lungo contro chi voleva rubare i libri, i nostri libri, per portarseli in Germania o altrove, nascondendoli in mille luoghi.

Avrei voluto ricordare anche Matilde Serao, che non c’era più, quando scoppia la guerra, e che faceva la giornalista, e di quella volta che fondò un quotidiano e ne diresse altri, pure in questa città, e che magari avrebbe vinto il Nobel per la letteratura, se Mussolini non si fosse opposto, ma d’altra parte lei era antifascista, e pure noi lo siamo.

Avrei voluto ricordare ieri, che ero felice più di oggi, mentre affacciato sul balcone, guardo questa città, e mi faccio sorprendere dalla malinconia.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Pare sentirle

6 febbraio 2025
Bari, ex Acciaieria Scianatico
Mattina

Pare sentirle, le voci di chi c’era, e solo al cambio turno, si parlava, o meglio ci si sentiva, perché questo luogo, adesso così silente, un tempo era fragoroso, di suoni e di rumori, di fatiche e di odori.
Lo esploriamo piano, cercando dei segnali, un doppio sguardo intorno e dentro noi un cammino lento, passi cauti e talvolta incerti, come i giorni appena trascorsi.
Il tempo cancella tutto, ma qui ce ne vorrà tanto, prima che l’edera lo ricopra, ma le storie no, quelle saranno sempre, nei pensieri di chi c’era.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Avrò fatto bene?

1 febbraio 2025
Fra Altamura e Santeramo in Colle
Di mattina

Avrò fatto bene oppure male, a raccontare di me?
Sarebbe stato meglio rimanere in silenzio? Oppure avrei dovuto dire tutto?
E quello che non ho detto, è più importante di quello che ho detto?
Cosa avranno pensato?
E domani?
Rimettiamoci in cammino, va’.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Lo sai che

23 gennaio 2025
Guardia Piemontese (CS), in cucina
A colazione

“Lo sai che se mescoliamo l’acqua e l’amido di mais otteniamo un fluido non newtoniano?”
“Eh?”
“Se infili il dito vedi che è come con l’acqua, ma se lo colpisci più forte vedi che non riesce a penetrare. Prova”

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Non finivano mai

22 gennaio 2025
Guardia Piemontese (CS), via Mar Tirrène
Di mattina

Non finivano mai, di sera ieri, le ore d’attesa, momenti inquieti, di chissà che cosa, mi basta un sospiro, un cenno col viso, una parola qualunque, attimi fragili, scrivi torniamo, penso ti amo, ecco la notte, che scura mi inghiotte.

Strade Maestre

Marcello Paolocci

Errare può essere un errore?

16 gennaio 2025
Cosenza, cineteatro universal
Prima di cena

Errare può essere un errore?
Impudenza può essere imprudenza?
Il fallimento e l’abisso, possono essere utili?
Normale, ordinario e consueto, sono parole orribili?
Siamo insegnanti, siamo abituati a non essere ascoltati!
E’ meglio essere rivoluzionari oppure riottosi?
Siamo una scuola in movimento, più matti di così!
E l’italiano inclusivo, che non discrimina per genere, discrimina chi parla?
Usciamo con pensieri diversi, ci infervoriamo, forse rimaniamo con le nostre convinzioni, forse no, ma pure in trattoria, che baldoria abbiamo fatto su questi temi!

Strade Maestre

Italiano inclusivo

Marcello Paolocci

È il quattordici gennaio

È il quattordici gennaio, di notte, nella stufa l’ultimo pezzetto di legno si consuma piano, nell’assoluto silenzio, mentre leggo veloce le ultime pagine di questo bel romanzo, la storia di Vera, di quell’estate spensierata, che termina malamente, con un episodio che solo la lontananza nel tempo, e un ritorno, permettono di raccontare, una storia di bravi ragazzi, e di cattive ragazze, una storia comune, di dignità e liberazioni.

Grazie Rita Ciatti.

Marcello Paolocci

Immobile

Immobile,
in mezzo alla strada
il capo chino
e le gambe spezzate
quel volo dal camion
sembrava libertà
ma è finita con la solita
crudele oscenità
di un colpo alla testa
di un taglio alla gola
e tutto per la vostra
maledetta braciola
che di violenza ha il sapore
e di gusto il dolore.

Marcello Paolocci

Ho cominciato a scrivere biografie

Ho cominciato a scrivere biografie alla fine degli anni Novanta.

La prima persona alla quale confidai questo mio progetto lavorativo, fu la professoressa Elena Fasano Guarini, durante uno degli incontri per la stesura della mia tesi, la quale mi incoraggiò a perseguire questo obiettivo.
Dopo alcune settimane, consegnavo il mio primo lavoro di questo tipo, che mi era stato commissionato da una gentile signora di Fossano, in provincia di Cuneo.
E da allora non ho più smesso di scrivere storie di vita.

Credo che ogni persona abbia una storia da raccontare, e mi dispiace se per mancanza di tempo, di tecnica, o peggio perché non ci si considera degni di ricordo, la maggior parte delle storie vada perduta per sempre. Non so cosa darei per avere la biografia dei miei bisnonni, dei nonni, ma anche dei miei genitori, ora. Ho scritto biografie di persone anziane, ma anche di quarantenni che avevano il desiderio di raccontarsi.

Lavoro ovunque, in Italia e all’estero; non arrivo con un contratto da firmare, ma con il desiderio di capire se dal nostro incontro può nascere un libro, che è sempre differente l’uno dall’altro: le biografie sono come un abito sartoriale, si devono adattare perfettamente alla persona che le commissiona, un lavoro delicato ed artigianale.

Magari faccio al caso vostro, e se ne volete sapere di più sono qui: 342 8784501

Marcello Paolocci

Quattrocentomila

Più della distanza tra la terra e la luna, dieci volte il giro dell’equatore, ne abbiamo fatta di strada insieme, talvolta con reciproche disattenzioni, io un po’ incurante di alcune spie che si accendono, tu che una volta mi hai lasciato a piedi (credo che le due cose siano correlate), aspettavo questo momento da un po’ di tempo, ma ahimé me lo ero completamente dimenticato, perché sono distratto, tuttavia il caso ci ha messo lo zampino, anzi la zampa, mi sono fermato per far correre un po’ Lara e quando ho rimesso in moto mi sono accorto dei quattrocentomila spaccati, neanche l’avessi fatto apposta, nemmeno la lontananza ci ha mandato in crisi, un giro di chiave e sei ripartita subito, non so dove potremo arrivare insieme, ma volentieri andiamo, panda4x4.

Marcello Paolocci

È terminato il trimestre

15 dicembre 2024
Porto di Palermo
In attesa dell’imbarco

È terminato il trimestre, tempo di bilanci e di bilance, avrei potuto fare meglio, non c’è dubbio, anche se di dubbi sono pieno.
Nella testa ho un groviglio di ricordi, nella bocca il sapore di panelle, negli occhi il colore del mare, che tra poco ci si imbarca e si torna a casa.
Stanotte proprio qui abbiamo fatto festa, che sei diventato maggiorenne, non dimenticheremo mai questi istanti, e se posso darti un consiglio, non avere fretta, goditi i momenti, tutti gli attimi di questa vita, i pensieri che li accompagnano, i desideri che ti spingono più avanti, e l’amore che ti fa sospirare.
Sia quando viene, sia quando va.
Avrei potuto fare meglio, e lo farò.

Strade Maestre

Marcello Paolocci