Chissà a cosa pensi, mentre ti vesti come il tuo re, in quella torrida giornata d’agosto, forse pensi di morire, forse speri di no, ma l’idea non è stata tua, tu ti sei soltanto adeguato, magari lo fai con gioia, o forse con terrore, ed è un attimo, che già ti devi lanciare nella mischia, che battaglia quella giornata, e come ti guardano, sembri il tuo re, questo devi fare, e tutti ti danno addosso, ma tu ti difendi a più non posso, e quando proprio non ne puoi più, è il momento di morire, che è quello che dovevi fare, che dispiacere morire d’estate, ma te lo ha chiesto il tuo re, e i nemici che babbei, si mettono a festeggiare, perché pensano di aver vinto, di averlo ucciso, ed è in quel momento che invece hanno perso, che arriva davvero il re, quello originale, e la sorpresa è grande, tu sei morto per lui, e lui invece vivrà, e chissà come ti ricorderà.
Il 23 agosto 1268, il nobile Henri de Cousances, indossa la vesti di Carlo d’Angiò e si getta in battaglia con le insegne regali. I ghibellini di Corradino si buttano a capofitto contro questi uomini, e li uccidono tutti. Convinti di aver sbaragliato la testa delle forze nemiche, si danno a scene di giubilo, e non si accorgono che le truppe avversarie, con il vero re, si gettano su di loro, sconfiggendoli.