Buon compleanno a Vlad III di Valacchia, il personaggio storico a cui si ispirò Bram Stoker, autore di uno dei miei libri preferiti, “Il Conte Dracula”, per tratteggiare il grottesco protagonista.
L’originale non era da meno, fu principe anziché conte, e particolarmente prodigo di impalamenti come metodo di uccisione dei condannati a morte, mentre non sono segnalate per così dire donazioni di sangue dei malcapitati.
Nato il 2 novembre, del 1431, per qualcuno fu un eroe, per altri meno, ma la storia ce lo ha consegnato così, e così ce lo teniamo.
Pure la sua morte, come quella del suo omologo letterario, è avvolta dal mistero e non si sa bene che fine abbia fatto il suo corpo, al quale probabilmente fu tagliata la testa. Tra le leggende, quella che a causarne il decesso sia stato il morso di un pipistrello.
Nel centro storico di Napoli c’è una chiesa che contiene al suo interno un monumento funebre con raffigurato un drago (da cui Dracula) con una scritta che ancora non è stata decifrata, composta da caratteri sconosciuti, un misto di latino, copto, greco ed etiope, e qualcuno ha pensato che il principe Vlad fosse sepolto lì, ma più probabilmente è morto in battaglia e chissà che fine abbiano fatto i suoi resti.
Però quella chiesa la vorrei visitare e il libro rileggerlo, soprattutto la prima parte, dove si descrive il viaggio del giovane avvocato Jonathan Harker che deve andare appunto da Dracula per una questione immobiliare, perché trovo quel crescendo di tensione molto bello. A dir la verità mi piacerebbe anche andare in Romania e visitare la Transilvania, magari di notte a bordo di una carrozza, ma non è nei programmi più immediati.