Il suo ruolo era grosso modo quello del nostro ministro dell’economia e delle finanze, ma in realtà aveva molte più competenze, poteva occuparsi di tutti quei settori in cui c’era una spesa pubblica ed il suo compito era quello di tagliare, risparmiare, scovare nuove entrate. E ci riusciva benissimo.
Durante il suo incarico, inventò ad esempio un’imposta sulle finestre e sulle porte di una certa eleganza, che potevano rappresentare una dimostrazione di ricchezza e quindi ben tassabili.
Il suo re, Luigi XV, fu pure lui vittima dei suoi tagli, e dovette risparmiare su alcune spese che in precedenza faceva in maniera spensierata.
Certo si attirò diverse antipatie, e il suo nome venne utilizzato per schernirlo, ad esempio per identificare i pantaloni senza tasche, che quindi non avrebbero potuto ospitare denaro. Un nome che identificava chi non poteva spendere, chi mangiava poco e viveva di niente. Un nome – infine – che poteva indicare anche un ritratto incompiuto, giusto il contorno di un viso, e nient’altro.
Si chiamava Étienne de Silhouette e visse nel Settecento.