Un giorno imprecisato tra il 1907 e il 1908, Harry Bensley scommise con alcune persone che avrebbe compiuto il giro del mondo in maniera anonima indossando un elmo, e rispettando alcune condizioni, tra le quali l’impegno a non toglierselo mai, quello di portarsi dietro una carrozzina, quello di vivere vendendo cartoline celebrative dell’evento ed infine quello di prendere moglie durante il viaggio.
Al momento della partenza, i giornali di tutto il mondo si interessarono alla vicenda, piuttosto bizzarra, e in un periodo in cui non esistevano internet né tantomeno i social, essa divenne in qualche modo virale.
Durante il suo viaggio, Harry fu protagonista di alcune situazioni paradossali, tra cui l’arresto per aver venduto cartoline senza permesso (pare che non si tolse l’elmo nemmeno davanti al giudice, il quale – comprensivo – gli permise di rimanere in qualche modo celato), e l’incontro con il re Edoardo VII, che gli chiese un autografo ricevendone un rifiuto, perché avrebbe dovuto perdere l’anonimato. Ricevette anche decine e decine di proposte di matrimonio.
Dopo qualche anno di questa bizzarra vita, scoppiò la Prima guerra mondiale mentre Harry si trovava dalle parti di Genova. Il viaggio si interruppe, lui si fece soldato, fu ferito in combattimento e tornò alla vita di tutti i giorni, facendo cosa non so.
Morì intorno al 1956.
Questa storia fu poi sottoposta a numerose verifiche incrociate, che permisero di stabilire che le cose non andarono esattamente così, e che dietro alla sua presunta scommessa ci fu piuttosto una vicenda di debiti non pagati e un tentativo di ripulirsi l’immagine dopo un periodo trascorso in prigione.
Per quanto mi riguarda, poiché sono un tipo curioso che ama le storie di vita bizzarre, il desiderio di cambiare vita, e anche la fantasia, sposo la vicenda così come è stata tramandata, e allo stesso modo la racconto a beneficio delle persone che eventualmente non l’avessero mai sentita prima, che tanto leggendola avranno perso un minuto o due, che sarà mai.