La battaglia era nella fase più cruenta, sotto al castello che da un momento all’altro poteva cadere nelle mani del nemico. Improvvisa, una sciabolata colpì il capitano nel petto, ed egli si accasciò con un gemito di dolore. I suoi soldati gli si fecero attorno, per proteggerlo e soccorrerlo. Quelli più vicini, si chinarono su di lui, gli aprirono la camicia per valutare la ferita, e forte fu la loro sorpresa, nel vedere che il loro capitano era una donna. Quell’uomo con cui avevano condiviso anni di fatiche e di battaglie, non era un uomo, era una donna!
Molto tempo prima, in quello stesso castello, lei si muoveva leggiadra fra le antiche stanze, giovane fanciulla dedita alla danza, alla musica, alla pittura. Quando il marchese aveva deciso di affrescare alcune camere, lei si era fatta avanti, e aveva ottenuto l’incarico di decorarle. Un giorno, mentre da sola era intenta a pitturare in cima alle impalcature, era stata raggiunta da un uomo, che aveva cercato di abusare di lei. Ne era scaturita una collutazione, e lui aveva avuto la peggio, con un compasso da disegno che gli aveva trapassato il collo, uccidendolo.
Fu legittima difesa, sentenziarono i giudici, e lei venne perdonata. Ma nonostante questo, decise di scomparire per sempre. Ricomparve qualche tempo dopo, sotto mentite spoglie, come soldato, un bravo soldato, che combattè per molti capitani di ventura, fino a raggiungere il grado di capitano. Nessuno si accorse mai che fosse una donna, fino a quando non morì, un giorno d’estate del 1453, a causa di una sciabolata, proprio sotto a quel castello dove molti anni prima aveva decorato alcune camere.
Si chiamava Onorata Rodiani, ed è sepolta nella Chiesa Parrocchiale di Castelleone, in provincia di Cremona.