Le immagini del Papa che cammina da solo in una piazza vuota entreranno indubbiamente nella storia, e mi hanno fatto tornare in mente un’altra immagine evocativa, anche se completamente differente, un dipinto realizzato nel 1870 da Jean-Paul Laurens e che raffigura una scena di circa mille anni prima: papa Formoso seduto sul trono, morto, con un altro papa che lo inquisisce minaccioso.
Siamo nel profondo Medioevo, in uno dei momenti più difficili e complicati della storia di Roma, quando due fazioni, una filo-francese e una filo-germanica, si danno battaglia per il potere. Formoso viene eletto papa nell’891, anche grazie all’appoggio di Arnolfo di Carinzia, al quale ricambierà poi il favore, chiamandolo a Roma e incoronandolo imperatore nell’896, dopo una serie di vicende intricate che avevano portato alla temporanea nomina imperiale anche di Guido e Lamberto duchi di Spoleto.
La morte di Formoso giunge poco dopo, forse avvelenato, ma l’odio che il suo successore, Stefano VI, che sta dalla parte “spoletina”, mostra nei suoi confronti è talmente forte da ordinarne la riesumazione del cadavere per sottoporlo ad un vero e proprio processo.
Ci possiamo immaginare la scena, grazie anche al dipinto di Laurens, con questo cadavere seduto davanti al papa che ne sostiene l’accusa di indegnità, con tutti i vescovi e i cardinali presenti, ed un impaurito diacono che ne deve fare le veci per abbozzare una improbabile difesa. Ma la sentenza è scontata, il cadavere viene giudicato colpevole, tutti gli atti compiuti in vita da papa Formoso sono considerati nulli, gli vengono tagliate tre dita della mano, quelle che erano utilizzate per benedire, viene consegnato al popolo che in mezzo a grida disumane lo trascina per le vie di Roma e lo butta nel Tevere.
Per fortuna era morto già dall’anno precedente.