Ne fece di cotte e di crude, Carlomanno, figlio di Carlo Martello, e d’altra parte i tempi erano quelli, ed il ruolo pure.
Poi un giorno del 747 decise che ne aveva avuto abbastanza, e comunicò al fratello Pipino – il padre di Carlo Magno – che avrebbe voluto farsi monaco, troppo sangue era passato per le sue mani.
Quell’anno l’esercito, anziché combattere da qualche parte, lo accompagnò in questo suo desiderio, fino a Roma, dove gli tagliarono i capelli e gli fecero indossare l’abito da monaco.
Da lì, poi, si recò sul monte Soratte, dove trascorse i primi tempi di questa sua nuova vita.
Mi è venuto in mente, mentre sono seduto alla mia scrivania, volgendo lo sguardo a sinistra, e guardando quella montagna in lontananza.