Sarà il mille e qualcosa, ed una notte non riesci a dormire, chissà perché, senti un rumore strano, ti affacci alla finestra, ma quelli sono saraceni!, ti stropicci gli occhi, sono proprio dei pirati!, e che ci fanno qua sotto, bisogna dare l’allarme, raggiungere i consoli, e allora corri, corri a perdifiato, riesci ad avvisarli, le campane suonano tutte, la gente si sveglia, oddio i saraceni!, sono sotto le finestre, prendi tutto quello che hai vicino e buttalo di sotto, volano sedie, tavoli, pezzi di ferro, oggetti, e chi più ne ha più ne metta e allora va bene anche il cibo, vola l’olio, vola la farina, e anche sacchi di ceci, e i saraceni scappano, e che gioia il giorno dopo, siamo salvi, ma che casino per le strade, c’è di tutto, e che fame, e questo cosa è, forse un miscuglio di farina di ceci e di olio, che si è rappreso al sole, sai che c’è, io la assaggio, ho una fame che non ci vedo, questa roba è deliziosa, forse stiamo vivendo in un sogno o in una leggenda, tu ti chiami Kinzica, sei una ragazza, stanotte hai salvato la città di Pisa e per caso è nata la farinata di ceci, dio che bontà.