Se guardiamo il cielo, in questo periodo, vediamo pochissimi aerei. Il traffico è praticamente crollato, un po’ come quello delle automobili. A me è sempre piaciuto guardare il cielo, che siano uccelli, nuvole, stelle, pianeti, satelliti, aerei, qualsiasi cosa, sto spesso con il capo all’insù!
Pensando agli aerei, mi sono tornati in mente quei giorni di maggio del 1991, quando i giornali riportarono la notizia dell’avvenuta Operazione Salomone, una iniziativa degli israeliani per portare in patria gli ebrei etiopi che si trovavano in difficoltà nel loro paese d’origine, devastato dalla guerra civile.
Pianificata da tempo, si realizzò in un paio di notti, quando decine di aerei portarono quasi quindicimila persone in condizioni davvero eccezionali. Fra i mezzi impiegati, ci furono anche i 747, che sono soprannominati Jumbo Jet, forse i più capienti dell’epoca. Potevano portare anche cinquecento persone, ma per l’occasione, vennero rimossi tutti i sedili, tolte le parti che non servivano, e riempiti di passeggeri.
Su uno di quegli aerei, furono imbarcate fino a millecentoventidue persone, che è una cifra pazzesca, un record che non è stato più superato. Addirittura durante il viaggio nacquero dei bambini, per cui allo sbarco ci furono più persone di quelle che vi salirono! Fra loro, persone denutrite e malate di tubercolosi, assistite da personale sanitario.
A nessuno fu consentito di portare bagaglio, solo pochissime cose, e anche gli abiti di troppo furono tolti: bisognava fare il più presto possibile, non fu una operazione concordata con l’Etiopia, ma una operazione militare.
Sono passati tanti anni da allora, chissà come sono andate, nel frattempo, tutte quelle vite, e chissà quante altre storie da raccontare.
Nell’immagine, un Jumbo Jet come quelli che fecero l’impresa.